Editoria e trasformazione digitale: cosa significa essere un editore contemporaneo?

Pubblicato: 2022-03-24

L' editoria è cambiata profondamente e continua a cambiare con la trasformazione digitale, spostandosi verso contenuti, formati, strumenti e media digitali più vicini alle esigenze dei lettori. Ma cosa significa essere un editore oggi? Quali sono le principali sfide nel mondo dell'editoria e dell'informazione?

Abbiamo affrontato questa domanda più volte sul nostro blog negli ultimi due anni, anche grazie alla pandemia che ha fortemente influenzato le abitudini di consumo e di intrattenimento delle persone. In questo post cercheremo di fare il punto della situazione e capire come grandi e piccoli editori possano ridisegnare le proprie strategie di business e dar vita a nuovi percorsi, nuove tipologie di contenuti, e nuovi modi di fare informazione anche grazie all'utilizzo dei dati .

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Lo stato dell'arte dell'editoria digitale in Italia

Come abbiamo già anticipato, la pandemia ha avuto un forte impatto sul settore editoriale , cambiando le abitudini dei lettori, così come le modalità di distribuzione dei contenuti e dei suoi format. Indubbiamente, il lockdown ha dato una spinta al settore dell'editoria digitale, sia in termini di ebook che di notizie digitali.

Il 2021, infatti, ha mostrato una crescita nella fruizione dei contenuti delle notizie digitali da parte degli utenti italiani: attualmente il rapporto è di circa 4 utenti su 5. Tuttavia, il tempo medio dedicato alla lettura delle notizie digitali è passato dai 29 minuti del 2020 ai 23 minuti del 2022 , anche per l'andamento della pandemia (Fonte: osservatori.net digital innovation). Per quanto riguarda il mercato degli ebook, nel 2020 la spesa degli italiani è cresciuta del 35% rispetto all'anno precedente, e nel 2021 ha registrato un leggero calo dell'8%. Questi dati mostrano un interesse da parte dei lettori verso il mercato digitale, e questo è stato influenzato anche dalle limitazioni legate all'emergenza sanitaria (Fonte: osservatori.net digital innovation). Il mercato digitale, quindi, è e sarà la vera grande opportunità che gli editori devono saper cogliere per affrontare la crisi del settore.

Nelle prossime sezioni esamineremo i nuovi format che stanno cambiando le logiche di creazione dei contenuti editoriali, con particolare attenzione al settore dell'informazione e dei media. Questo è un settore che deve affrontare continue sfide e trasformazioni, e dove l'innovazione deve essere protagonista.

Formati editoriali emergenti: focus sull'informazione digitale

Gli utenti di oggi hanno bisogno di essere costantemente informati. Anche se i contenuti informativi venivano già veicolati attraverso la stampa, la radio, la TV e altro ancora prima del digitale, l'arrivo di Internet e dei media digitali ha cambiato tutto.

La necessità di essere informati ha cominciato a crescere di pari passo con l'aumento delle possibilità di accesso alle notizie. L'editoria ha dato vita a nuovi formati, oltre a quelli analogici, per l'informazione. Se all'inizio le notizie digitali seguivano il formato analogico (con testi e immagini), ora assumono forme completamente nuove e multimediali.

Infatti, secondo un'analisi di osservatori.net digital innovation, video e audio sono tra i formati più rilevanti e apprezzati dai lettori.

Video: un nuovo formato per l'informazione digitale

Già nel 2018, il Rapporto sul consumo di informazioni dell'AGCOM ha identificato il video come uno dei nuovi formati per la diffusione delle notizie online. Con il crescente utilizzo dei social il trend non si è certo fermato.

In effetti, per molti utenti, il video è diventato l'unico formato utilizzato per accedere alle notizie. Questo interesse ha spinto gli editori a creare sezioni dedicate all'interno dei loro siti web e ad affermare la loro presenza su piattaforme video come YouTube e sui social media. La popolarità del formato video e l'impatto della trasformazione digitale sull'editoria è confermata anche dal modo in cui le persone raccolgono notizie sulla guerra. Fino a pochi anni fa, a tali notizie si accedeva principalmente attraverso i mass media come la stampa e la radio, e che oggi vengono veicolate anche attraverso i social .

Un esempio è TikTok, oggi protagonista di questo cambiamento, che è diventato una delle principali fonti attraverso cui le persone ottengono aggiornamenti sul conflitto in Ucraina (Fonte: Network Digital 360).

Le informazioni digitali passano anche attraverso i podcast

Abbiamo parlato di video e podcast in un altro post sul nostro blog, dove abbiamo affermato che possono e devono coesistere all'interno di una strategia di content marketing. La cosiddetta rivoluzione audio, in atto ormai da qualche anno, sta prendendo il suo posto anche nell'editoria digitale.

Secondo l'Ipsos Digital Audio Survey 2021, i podcast hanno continuato a suscitare molto interesse da parte degli utenti italiani e si stanno avviando verso la fase di maturità. È un interesse che riguarda non solo i podcast di intrattenimento, ma anche quelli informativi. Nel 2020 gli ascoltatori di podcast informativi sono aumentati del 33% rispetto all'anno precedente (Fonte: Nielsen). Questa tendenza è confermata anche all'estero: secondo un recente sondaggio del Pew Research Center, circa il 23% degli americani nella fascia di età 18-29 si informa attraverso podcast giornalistici.

Questo nuovo comportamento ha spinto gli editori a rivedere la distribuzione delle informazioni digitali, per sfruttare le opportunità offerte dai podcast. Ne sono un esempio Ansa Voice, il podcast prodotto dall'agenzia di stampa Ansa, Start del Sole 24 Ore, Corriere Daily del Corriere della Sera e Morning, il podcast offerto agli abbonati de Il Post.

Video e podcast stanno cambiando radicalmente il modo in cui le persone si informano ed entrano in contatto con il mondo dell'informazione ; tuttavia, le sfide che un editore deve affrontare non si limitano alla scelta di nuovi formati .

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Cosa significa essere un editore contemporaneo: l'importanza dei dati

Essere un editore digitale, quindi, significa creare contenuti in un'ottica multicanale, multipiattaforma e in base agli interessi e alle aspettative delle persone. Per fare questo è fondamentale saper raccogliere e interpretare la crescente quantità di dati che il digitale mette a disposizione. Infatti, è interessante analizzare come sono cambiati gli interessi ei comportamenti dei lettori e capire come gli editori debbano riadattare le proprie strategie di business.

Stampa e notizie digitali

I dati del rapporto annuale del Reuters Institute hanno mostrato profonde differenze tra l'accesso alle notizie tramite i media tradizionali e quelli digitali. Sebbene l'utilizzo delle notizie cartacee non abbia smesso di diminuire dal 2020, i lettori di notizie digitali hanno continuato ad aumentare. Questo cambiamento ha avuto un forte impatto non solo sulle vendite, ma anche sul fronte pubblicitario.

Per far fronte alle perdite causate dal calo delle vendite cartacee, gli editori hanno deciso di investire di più nel settore digitale. Nel 2020, infatti, la pubblicità online è aumentata del 7% , così come la promozione di servizi e prodotti a pagamento e in abbonamento. Tuttavia, molti lettori sono ancora riluttanti a sottoscrivere abbonamenti digitali e pagare i servizi di informazione. In Italia solo il 13% degli utenti paga per leggere le notizie online.

Il contenuto si adatta al dispositivo

Un altro aspetto che gli editori devono tenere in considerazione quando creano nuovi contenuti è il tipo di dispositivo con cui i lettori accedono alle notizie. L'utilizzo del mobile è una tendenza in continua crescita, sia in Italia che nell'editoria. Se nel 2013 rappresentava solo il 25%, oggi il mobile è il dispositivo più utilizzato per le informazioni digitali (68%), bypassando desktop (42%) e tablet (16%) (Fonte: Reuters Institute).

Adattare contenuti editoriali o creare contenuti ad hoc in base alle tipologie di dispositivi più comunemente utilizzati significa essere attenti e consapevoli delle esigenze degli utenti e poter offrire loro una migliore user experience.

Fonti di informazione

Un'altra novità su cui gli editori dovrebbero riflettere riguarda le fonti di informazione più apprezzate dai lettori. Da un lato troviamo la carta stampata che, come abbiamo già anticipato, dal 2013 ha subito un forte calo. Dall'altro troviamo i social che hanno guadagnato spazio accanto a tv e informazione online (siti web) e ora rappresentano 48 % delle principali fonti prese in considerazione dai lettori. Secondo un recente rapporto dell'Osservatorio Permanente Ital Communications-Censis, infatti, 14 milioni di italiani utilizzano i social network come fonte di informazione: circa il 31% (tra i 14 e gli 80 anni) utilizza Facebook, il 12,6% YouTube e 3 % Twitter.

I social e i digital media rappresentano però un'arma a doppio taglio perché consentono anche la circolazione di fake news.

L'affidabilità prima di tutto

L'affidabilità è il fulcro attorno al quale devono ruotare i contenuti editoriali, sia digitali che analogici. Secondo il rapporto del Reuters Institute, la pandemia ha messo in evidenza l'importanza di leggere notizie affidabili e di affidarsi a fonti autorevoli . L'affidabilità va di pari passo con la qualità delle informazioni. L'86% degli italiani, infatti, ritiene che le notizie online debbano essere sottoposte a controlli più severi per garantire la qualità dell'informazione (Fonte: Osservatorio Permanente Ital Comunicazioni-Censis).

L'84% degli italiani, infatti, preferisce informarsi su un evento politico o notizie dai tradizionali canali di informazione (es. giornali cartacei e online, radio e tv) perché li considera fonti più affidabili ed è certo che la notizia sia il risultato del lavoro di giornalisti e professionisti. Al contrario, non ripongono la stessa fiducia nelle notizie diffuse attraverso i social network (Fonte: Osservatorio Permanente Ital Communications-Censis).

Gli editori svolgono un ruolo chiave nella protezione dei lettori. Il loro obiettivo principale, quindi, deve essere quello di offrire contenuti informativi e strumenti validi e di essere fonti affidabili in grado di contrastare e smentire le fake news.

Conclusione

In questo post abbiamo visto come la trasformazione digitale stia cambiando l' editoria e il settore dell'informazione e dei media, un settore che vede ogni giorno nuovi formati, media, comportamenti e nuove esigenze dei lettori. La vera grande sfida per gli editori contemporanei è riuscire a cogliere questi cambiamenti nel tempo e ridisegnare le proprie strategie di business attraverso l'analisi dei dati.